13/07/2024

50° anniversario INE-Bolivia

Venezia Mestre, 13 luglio 2024

Carissimo padre Lider e carissimi confratelli salesiani della Bolivia,

in particolare confratelli giunti in Bolivia dall’Ispettoria Veneta Est dal 1974 in poi,

con grande gioia e gratitudine, scrivo questo saluto per celebrare insieme a voi il 50º anniversario del gemellaggio tra la nostra Ispettoria San Marco e l'Ispettoria “Nostra Signora di Copacabana” della Bolivia. È un'occasione speciale che ci invita a riflettere sul cammino che è stato percorso insieme, ricordando con affetto e ammirazione i tanti salesiani che hanno contribuito a rendere la missione salesiana in Bolivia così profonda e significativa.

Nel marzo 1973 così scrisse l'Ispettore della Bolivia don Giorgio Casanova all'Ispettore di Mogliano Veneto: Il Vescovo ci offre in San Carlos una chiesa parrocchiale (capacità 250 persone) fornita del necessario per il culto. Il paese ha circa 270 famiglie, 2.400 abitanti. L'intero territorio conta 30.000 capesinos. Vivono poveramente e in condizioni di sottosviluppo. Nella stessa missione lavorano i protestanti (5 o 6 sètte), vi sono pure piccole tribù di selvaggi.

Era il 1974 quando i primi salesiani del Veneto, inviati dall'allora Ispettore don Tullio Sartor, arrivarono a San Carlos in Bolivia. Accolti da don Aquilino Libralon, giunto due mesi prima per preparare la casa e ricevere gli altri, arrivarono don Tito Solari, don Bruno Barban, il salesiano laico Severino Sbardellotto e due giovani volontari del servizio civile. Così scrisse in una lettera don Tito Solari il 10 luglio 1974: Siamo arrivati ieri sera, sul calare del sole. Don Aquilino ci ha accolti come fratelli e ci ha presentati a quante persone incontrava. Tutti lo stimano e lo aiutano. È una meraviglia sentire come parla bene il castigliano. Ci ha preparato la casa, e ha preparato bene la gente. Da allora, il nostro gemellaggio è cresciuto e si è rafforzato, alimentato dall'impegno e dalla dedizione di tanti confratelli che hanno dedicato la loro vita al servizio dei giovani e delle comunità boliviane.

In un’altra lettera così scrisse il 20 luglio 1974 don Bruno Barban: È stata una festa il nostro arrivo. Quanti bambini e giovani! Ci hanno aiutato a ripulire la chiesa, il campo da gioco, e a sistemare l'ambulatorio. Don Aquilino ha già svolto un bel lavoro di preparazione dei bambini alla prima comunione (sono 200).

Oggi, siamo particolarmente grati per il prezioso lavoro dei nostri confratelli giunti dalla Ispettoria Veneta. Ricordiamo oggi coloro che sono saliti in Cielo e quanti stanno continuando a donare la propria vita in Bolivia sull’esempio di don Bosco: don Vincenzo Brunelli, sig. Antonio Dall’Arche, don Lino Ferrari, don Aquilino Libralon, don Pierluigi Maistrello, don Giorgio Milan, don Ermanno Nigris, don Ottavio Sabbadin, sig. Severino Sbardellotto, don Silvano Stefanutto, don Luciano Voltan, mons. Tito Solari, Arcivescovo Emerito di Cochabamba

Così nel settembre 1974 scrisse l'Ispettore della Bolivia all’Ispettore di Mogliano Veneto: Sono stato presente quando è avvenuta l'entrata canonica nella parrocchia. Era impressionante vedere tutto il popolo, il paese pieno di fiori e di palme, archi trionfali e festoni. Sono tre confratelli con molto spirito di sacrificio e con molto entusiasmo. Sono

arrivati nei loro «giri» fin dove non si era mai visto un sacerdote da vari anni, dove la gente non sa nulla di ciò che sia una messa o un sacramento. Eppure sono stati ricevuti con molto giubilo.

Desideriamo esprimere il nostro profondo ringraziamento ai numerosi confratelli che nel corso degli anni sono stati missionari in Bolivia e alla stessa terra boliviana che li ha accolti. La loro presenza, il loro lavoro e il loro spirito salesiano sono testimonianza viva del carisma di Don Bosco e della missione salesiana nel mondo. Il loro impegno costante e la loro dedizione rappresentano un esempio luminoso per tutti noi e per le nuove generazioni di salesiani. Tra loro, un ricordo particolare va a padre Arturo Bergamasco, il cui impegno e dedizione a San Carlos hanno lasciato un segno indelebile nelle comunità che ha servito.

Questo anniversario non è solo un momento di celebrazione, ma anche un'opportunità per rinnovare il nostro impegno comune nella missione salesiana. Che lo spirito di Don Bosco continui a ispirare e guidare il vostro lavoro, rafforzando i legami di fraternità e collaborazione all’interno della ispettoria boliviana.

In modo particolare, vogliamo rivolgere il nostro pensiero ai giovani della Bolivia che sono al centro del nostro impegno missionario. Essi rappresentano il futuro e la speranza, e la nostra missione è quella di accompagnarli, educarli e sostenerli nel loro cammino di crescita umana e spirituale.

Così scrisse in quegli anni iniziali il nuovo Ispettore della Bolivia, don Rinaldo Vallino, all'Ispettore della San Marco: Ho già potuto visitare l'opera di San Carlos: è la miglior opera missionaria che conosco. Penso che la Congregazione potrebbe moltiplicare questa esperienza. I Salesiani che lei ha mandato sono di prima qualità. Hanno formato una vera famiglia, che prega unita e lavora unita. Hanno accettato le ristrettezze e i limiti della povertà con vera gioia missionaria. Vedo che vanno comprendendo sempre meglio la realtà locale, così diversa da quella italiana. L'Ispettoria Boliviana li vede con simpatia, e anche loro si trovano bene con i confratelli. Voglio ringraziare lei e la sua Ispettoria per questa presenza missionaria in Bolivia. Il fervore di questi confratelli ci ricorda l'entusiasmo dei primi missionari, e rinnova l'ideale apostolico.

Affidiamo al cuore amorevole di Don Bosco e alla materna intercessione di Maria Ausiliatrice il cammino futuro della missione salesiana in Bolivia. Che possano continuare a vegliare su di noi, proteggere i nostri giovani e guidare i nostri passi nel servizio ai più bisognosi. Ringraziamo Dio per questi 50 anni di cammino condiviso e guardiamo con speranza e fiducia al futuro, certi che, insieme, potremo continuare a portare avanti la nostra missione al servizio dei giovani, specialmente i più poveri.

Con affetto fraterno e una grande preghiera,

don Igino Biffi

Ispettore

Ispettoria Salesiana San Marco