Carissimi,
buon anno! Finito il tempo di Natale e tornati nel tempo ordinario condividiamo due cose belle, per ripartire con speranza ed entusiasmo dopo la pausa natalizia.
Qualche giorno fa, il 31 dicembre, eravamo ad Auronzo con i confratelli della Comunità Proposta. Sulla (poca) neve caduta nei giorni precedenti c’erano impresse diverse orme. Mi ha fatto riflettere il vedere, accanto all’impronta lasciata da un piede grande, da adulto, un’altra impronta molto più piccola, probabilmente di un bambino di 2\3 anni e mi sono immaginato la scena: un papà, o un fratello maggiore, che accompagna per mano i passi incerti e magari stentati del figlio piccolo o del fratellino. Il Vangelo che abbiamo ascoltato ieri, nella festa del battesimo del Signore, ci ricorda della possibilità bella di riconoscere e ricordare chi, nel corso degli anni, ci ha fatto dono della fede e ci ha aiutato a camminare…prendendoci concretamente per mano o, da lontano, sostenendoci con la preghiera o in altro modo. Nello stesso tempo è una pagina che ci ricorda come la nostra identità, la nostra originalità, ci è data dallo Spirito e nello Spirito e da quella voce che, a cielo aperto, ci dice “sei il mio figlio prediletto”. Non, quindi, dal riconoscimento umano o per confronto con chi vive con me, quanto dalla esposizione alla luce dello Spirito. Un primo augurio all’inizio del 2024 allora è quello di ripartire facendo memoria grata dei nostri benefattori e preoccupandoci di rimanere bene esposti all’azione dello Spirito nella nostra vita.
In secondo luogo, condivido quanto vissuto nelle giornate a Mezzano, dal 3 al 7 gennaio, con i cammini mgs del triennio, gruppo ricerca, faccia a faccia prima e universitari-lavoratori poi. In un clima bello, salesiano, al di là dei contenuti offerti, abbiamo toccato con mano che la stoffa dei nostri ragazzi è una stoffa buona! In condivisione, al termine dell’esperienza, un giovane del gruppo ricerca diceva così: “mi ha aiutato vedere come Dio è presente nella mia vita: pensavo che Lui ogni tanto interviene nella mia vita, invece è la stessa vita che è una grazia costante della sua presenza, che dà pace e gioia. Mi ha colpito che la nostra vita non è scritta in anticipo e che la costruiamo passo dopo passo con Dio, nel dialogo con Lui”. Un altro, del gruppo triennio, condivideva così esprimendo un desiderio di vita bello: “Vivo con superficialità, pensando sempre a quello che viene dopo. Vorrei scavare più in profondità, per realizzare a pieno quello che faccio”. Chiediamo all’inizio dell’anno nuovo e nelle settimane che ci preparano a festeggiare il nostro caro don Bosco un rinnovato slancio per la salvezza delle anime, tantissime, che il Signore mette sulla nostra strada. Quest’oggi celebriamo la memoria del beato Titus Zeman, martire per le vocazioni. Durante il suo lungo periodo di detenzione sotto il regime comunista disse: “anche se perdessi la vita, non la considererei sprecata, sapendo che almeno uno di quelli che avevo aiutato è diventato sacerdote al posto mio”. Facciamo nostre le sue parole continuando a chiedere il dono di nuove vocazioni per la Congregazione salesiana e a presentare, per questa intenzione, l’offerta della nostra vita nel lavoro sacrificato, nell’accoglienza dei confratelli in comunità, nella fatica della sofferenza e della malattia.
Affidiamo, in modo particolare, i giovani del Faccia a Faccia che si avvicinano alla data di presentazione della domanda di pre-noviziato. Per loro sono settimane di raccolta dei segni e delle intuizioni che il Signore ha seminato sulla loro strada. Possa la nostra preghiera aiutarli ad essere generosi, coraggiosi e a fidarsi del Signore della vita.
Buon anno e buon mese salesiano a tutta la comunità educativa,
Don Fabio (animatore missionario) e don Luca (animatore vocazionale).