Sabato 4 febbraio, presso l’opera Salesiani don Bosco di Mestre si è tenuta la terza e ultima sessione del settimo Capitolo Ispettoriale dell’Ispettoria Salesiana Nord-Est.
Il CI7 ha visto tre sessioni di lavoro. La prima sessione si è tenuta a Torino-Valdocco dal 14 al 16 ottobre, dove si è giunti a delineare i temi di riflessione da affrontare nella seconda sessione che si è svolta a Mestre dal 27 al 30 dicembre, una sessione di lavoro intenso per la redazione del testo finale, a partire dal contributo delle diverse commissioni di lavoro.
Gli obiettivi generali dei lavori previsti dal Capitolo erano: La verifica dell’attuazione del CG 28 e scelte dei passi da fare per il prossimo triennio; L’approvazione del Piano di Formazione INE; L’approvazione del Direttorio Economico INE.
Tra le novità di questo Capitolo c’è la partecipazione attiva di giovani e laici, infatti - oltre ai 70 capitolari partecipanti di diritto ed eletti dalle comunità salesiane - vi hanno partecipato come invitati anche 20 laici, 4 rappresentanti della Famiglia Salesiana e 7 giovani, che hanno dato un eccellente contributo in termini di fraternità e di riflessione sui temi.
L’ultima sessione ha visto la votazione finale dei documenti elaborati dalle diverse commissioni.
In sintesi, il lavoro finale riporta il desiderio dell’Ispettoria salesiana San Marco di essere sempre più evangelizzatori e accompagnatori dei giovani in un contesto secolarizzato, capaci di vivere una vera fraternità nelle opere in cui li incontriamo, curando al meglio l’identità religiosa e la corresponsabilità nella CEP. Per questo è importante anche attuare scelte che portino ad un ridimensionamento e ridisegno delle opere.
“Una delle prove della bontà del lavoro capitolare sarà la crescita, come ispettoria, nella capacità di compassione, ovvero di prossimità, di vicinanza tra noi, con i laici e con i giovani, soprattutto quelli più in fatica. Nella nostra spiritualità la compassione trova nella paternità il grembo più adatto per esprimersi” ha detto nell’omelia conclusiva del Capitolo don Igino Biffi, il quale afferma ancora che “Le nostre comunità avranno linfa nella misura in cui si ritroveranno attorno a Gesù. I nostri incontri lasceranno il segno se metteremo Gesù in mezzo”.
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Sul SITO del CI7 si possono trovare tutti i documenti nella sezione materiali
Di seguito invece una SINTESI del documento finale
TEMA 1: La riflessione sull’evangelizzazione e l’accompagnamento vocazionale
Siamo chiamati noi per primi ad essere evangelizzati per divenire, in ascolto della Parola di Dio, discepoli-missionari. Solo così si potranno formare giovani missionari perché discepoli, pronti ad abitare una cultura che non parla più di Cristo.
Per evangelizzare occorrono momenti di preghiera ben curati e partecipati. La catechesi, primario obiettivo di don Bosco, esige nuovi strumenti e vie percorribili, per creare nella vita dei giovani un terreno fertile e fecondo in vista di un reale incontro con Cristo.
L’accompagnamento vocazionale resta il punto nevralgico del cammino di evangelizzazione, aiutando i giovani a trovare il senso pieno della propria vita nella relazione con Cristo, individuando il proprio posto nella chiesa e nella società.
TEMA 2: La vita fraterna delle nostre Comunità Religiose e nella CEP
Siamo chiamati a coltivare due virtù per vivere la fraternità nell’attuale contesto sociale e culturale sottolineate con forza e costanza sia dal Papa che dal Rettor Maggiore: la dolcezza e la misericordia, intese come amore che accoglie il confratello proprio “con” e “nelle” ferite, fragilità e debolezze personali.
La comunione quotidiana tra salesiani e laici è reciprocamente essenziale
TEMA 3: La cura dell’identità religiosa e salesiana
Per prenderci cura della nostra identità religiosa e salesiana è indispensabile tornare alle radici: Gesù Cristo e Don Bosco. Il modello di Gesù Buon Pastore è ciò che ci aiuta a tenere unificata la nostra vita spirituale, apostolica e fraterna, alimentata da una vita interiore curata (accompagnamento spirituale e preghiera), da una fraternità sincera e da un apostolato generoso.
TEMA 4: La costruzione delle CEP nella corresponsabilità laicale
Stiamo vivendo una stagione positiva tra religiosi e laici, nella quale stiamo scoprendo che è bello e vitale lavorare insieme ed essere corresponsabili. La strada è stata tracciata, sia per la missione che per la formazione, ma è ancora in salita ed implica un allargamento del coinvolgimento nella Comunità Educativa.
TEMA 5: Ridimensionamento e ridisegno
È fondamentale investire tempo e risorse per creare nuovi modelli di gestione e di collaborazione tra salesiani e laici. Diventa perciò strategica una progettazione lungimirante di più anni che superi i personalismi pastorali e che sia in grado di garantire un percorso di crescita dell’opera e dei laici in essa.
È l’orizzonte di un reale lavoro in equipe, luogo di progettazione di idee condivise e non pensiero individuale e univoco. Tutto questo può richiedere anche nuovi modelli di vita religiosa comunitaria.