Nel cuore del nostro progetto educativo-formativo, da sempre ispirato a Don Bosco, mettiamo non solo la testa e le mani, ma anche e soprattutto il cuore. È con questa visione integrale della persona che, come Fondazione Salesiani Formazione Professionale – INE, scegliamo di porre la dimensione emotiva al centro della formazione.
Nel mondo del lavoro di oggi, le competenze tecniche non bastano più. Lo vediamo ogni giorno nei nostri laboratori, nei colloqui con le aziende partner, nelle testimonianze degli ex allievi: per essere efficaci, per fare squadra, per affrontare le sfide, è necessario saper gestire le emozioni. È questa l’intelligenza emotiva: la capacità di conoscere se stessi, riconoscere ciò che si prova, entrare in empatia con gli altri e comunicare in modo costruttivo.
Le cinque dimensioni fondamentali dell’intelligenza emotiva – consapevolezza, autocontrollo, motivazione, empatia e gestione delle relazioni – non sono un “di più”, ma una competenza professionale strategica. Che si tratti di relazionarsi con un cliente nel settore turistico, di accogliere con sensibilità una persona fragile nei servizi alla persona o di lavorare in sinergia con un team nel settore tecnico, ogni professione è attraversata da ciò che Pellerey chiama “regole emotive” non scritte, ma determinanti.
Ne parla anche nell’ultimo numero della rivista Rassegna CNOS, con un articolo del prof. Mario Pellerey dal titolo: “La dimensione affettivo-emozionale nel mondo del lavoro. Dagli studi sull’intelligenza emotiva e quelli sul lavoro emozionale. Le ricadute sui processi educativi e formativi”. Un testo che aiuta a comprendere quanto sia necessario e urgente educare alle emozioni nei percorsi formativi.
Nei nostri CFP, lavorare sulle emozioni significa proporre:
momenti di riflessione e ascolto,
esperienze laboratoriali che coinvolgono la relazione,
percorsi di orientamento personale,
accompagnamento educativo personalizzato.
Vogliamo formare professionisti competenti, ma anche persone capaci di stare nel mondo con equilibrio, senso critico e umanità. Per questo nei nostri percorsi educativi e formativi non trascuriamo mai la dimensione emotiva, anzi: la riconosciamo come parte fondamentale del processo di crescita.
Viviamo in un’epoca di grande digitalizzazione, dove le competenze tecniche evolvono rapidamente e le intelligenze artificiali entrano sempre più nei contesti lavorativi. Ma c’è qualcosa che nessuna macchina potrà mai replicare: la profondità del sentire umano. Per questo oggi, più che mai, coltivare l’intelligenza emotiva è un investimento strategico e umano.
Nei nostri CFP ci impegniamo ogni giorno perché i giovani non apprendano solo un mestiere, ma diventino uomini e donne capaci di emozionarsi, relazionarsi, costruire legami, affrontare sfide con resilienza e autenticità.
Perché dietro ogni innovazione, ogni progetto, ogni successo… ci sono sempre le persone. E le loro emozioni.