Una «serra», non tanto rifugio di biodiversità, quanto piuttosto terreno fertile per coltivare relazioni umane. Questo è l'"Hortus Conclusus" nel giardino della sede Salesiani Don Bosco Mestre, aperta ieri sera durante una cerimonia di inaugurazione a cui hanno partecipato diverse autorità. Un nuovo stimolo per la comunità accademica dello Iusve, famiglia di ispirazione cristiana, con carattere cattolico e indole salesiana, un'estensione sociale della loro proposta educativa. Qui si «piantano» i semi del futuro, che germogliano come risposta innovativa alle sfide dei giovani. Quali? Riflessione, crescita, condivisione, ma anche fragilità. Non a caso il giardino richiama «il confronto tra giovani» in un contesto reale, lontano cioè dalle dinamiche spesso superficiali dei social media. Una socializzazione faccia a faccia, fatta di discussioni informali e scambi di opinione, in un ambiente di supporto attrezzato con spazi di studio e lavoro condivisi. Il nuovo assetto del chiostro, curato dagli architetti Luca Cuzzolin ed Elena Vittoria Pedrina dello studio C & P, è stato sviluppato seguendo un approccio sostenibile, reinventando e rimodellando spazi già esistenti, come le nuove isole verdi ricavate ritagliando l'asfalto. Arredi ergonomici e abbattimento delle barriere architettoniche hanno guidato lo spirito di rinnovamento del giardino, che diventerà punto di riferimento per la Casa salesiana di Mestre. «E' un sogno che finalmente si realizza» rivela don Silvio Zanchetta, direttore dei Salesiani di Don Bosco Mestre, «che si ispira ai chiostri medievali, luoghi di confronto e di pace all'interno dei
monasteri. Da qui l'idea di "Hortus Conclusus" per restituire ai giovani spazi dove possano crescere socialmente e all'aperto». Don Silvio «vive» con i giovani, ed è in piena sintonia con loro, nonostante il panorama di sfide uniche e complesse che stanno vivendo. «I giovani palesano gli adulti e le loro fragilità, riflettendo la complessità del mondo moderno» ha aggiunto, «per questo è fondamentale creare degli ambienti che promuovano il loro benessere, il loro sviluppo positivo: osservandoli mi sono accorto che hanno risorse che nemmeno immaginiamo». Ieri l'inaugurazione del giardino ha coinciso con l'appuntamento annuale di «riconoscenza e gratitudine» (Thanks day) rivolto alle aziende, alle imprese e alle associazioni che hanno aiutano la realtà dei Salesiani Don Bosco di Mestre. Emblema della serata la pianta d'ulivo, archetipo di rinnovamento e cambiamento.
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articolo di Isabel Barbiero
Tratto da: La Nuova di Venezia e Mestre