Il mercato del lavoro italiano si prepara a una trasformazione senza precedenti nei prossimi quattro anni. Secondo il report Excelsior di Unioncamere, il sistema economico nazionale avrà bisogno di 3,1-3,6 milioni di lavoratori entro il 2028. Tuttavia, a fronte di questa domanda, emerge un evidente disallineamento tra le competenze richieste dalle aziende e quelle disponibili sul mercato del lavoro, soprattutto nei settori STEM e digitali.
Transizione demografica
Il progressivo pensionamento di un numero crescente di lavoratori over 60 pone un problema di ricambio generazionale, reso ancora più complesso dalla carenza di giovani qualificati.
Digitalizzazione e Intelligenza Artificiale
Il 60% dei nuovi posti di lavoro richiederà competenze digitali di base e il 24% competenze avanzate in ambito digitale e tecnologico. L'Intelligenza Artificiale, in particolare, rappresenta una leva di sviluppo imprescindibile per molte professioni.
Sostenibilità
Il 65% dei lavoratori dovrà sviluppare competenze green per supportare la transizione ecologica e rispondere alle esigenze di sostenibilità ambientale e sociale richieste dal mercato.
Formazione professionale
Uno dei nodi più critici riguarda la carenza di diplomati tecnico-professionali: si stima che mancheranno tra i 50.000 e i 70.000 giovani all'anno con qualifiche nell'istruzione e formazione professionale (IeFP). Settori strategici come edilizia, meccanica, elettrico ed agroalimentare registreranno un fabbisogno 3-4 volte superiore rispetto all'offerta disponibile.
Il settore pubblico, il commercio, il turismo, la salute e la formazione sono tra le filiere con il maggiore fabbisogno occupazionale nei prossimi anni. Tuttavia, il divario tra domanda e offerta di competenze rischia di generare un mancato valore aggiunto stimato in 44 miliardi di euro.
La sfida per il sistema formativo e per le imprese sarà quella di creare percorsi in grado di rispondere alle esigenze del mercato del lavoro, valorizzando i talenti disponibili e formando nuove figure professionali adeguate ai cambiamenti in atto.
Per rispondere a queste sfide, il sistema della Formazione Professionale ha un ruolo strategico. I percorsi tecnico-professionali devono essere sempre più allineati alle necessità del mercato, investendo su competenze digitali, sostenibilità e innovazione.
In questo contesto, strumenti come l'Osservatorio Digitale, nato dalla collaborazione tra Fondazione CNOS-FAP ETS e PTS, offrono un quadro aggiornato e analitico sulle politiche di Formazione Professionale e sulle dinamiche del mercato del lavoro.
Il futuro del lavoro passa dalla capacità di innovare i percorsi formativi e di creare un ponte efficace tra giovani, aziende e istituzioni. Solo così si potrà affrontare la sfida del mismatch e trasformare le criticità attuali in opportunità concrete per la crescita del Paese.