Le analisi di Unioncamere per il periodo 2025-2029 tracciano uno scenario chiaro: l’Italia avrà bisogno di 3,3-3,7 milioni di lavoratori, di cui oltre 1,2 milioni saranno dirigenti, specialisti e tecnici.
Il fabbisogno di figure formate attraverso l’Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) sarà di 126-146mila professionisti ogni anno. A fronte di questa domanda, l’attuale offerta formativa raggiunge solo 70mila giovani, con un gap critico che arriva a 76mila unità mancanti ogni anno.
I settori maggiormente interessati rimangono l’edile, l’elettrico, il meccanico, l’amministrativo e l’agroalimentare. In alcuni casi il rapporto domanda/offerta arriva a 5,4 a 1: ciò significa che per ogni giovane formato le imprese ne cercano più di cinque.
La riforma “4+2” e il collegamento con gli ITS Academy rappresentano strumenti fondamentali per costruire ponti solidi tra scuola e impresa. Solo rafforzando questa alleanza sarà possibile ridurre lo scarto tra i bisogni del mondo del lavoro e la preparazione dei giovani.
Il quadro generale evidenzia cambiamenti profondi:
il 59% dei nuovi assunti dovrà possedere competenze digitali;
2,4 milioni di lavoratori saranno chiamati a gestire tecnologie sostenibili;
per le lauree STEM la domanda supera l’offerta del 25%;
il PNRR genererà 809mila nuove opportunità di lavoro.
Un dato appare centrale: l’82% del fabbisogno occupazionale deriverà dal ricambio generazionale. Una sfida che diventa opportunità se la formazione saprà unire tradizione e innovazione, accompagnando i giovani verso il futuro del lavoro con competenze solide e aggiornate.