(ANS – Roma) – Il secondo missionario della 155ª Spedizione Missionaria Salesiana proveniente da Timor Est è Elisio, inviato come missionario in Romania. Giovane, ha però già ben molto chiare certe dinamiche: “Quando diamo di più, riceveremo di più”.
Ciao, Elísio! Presentati…
Sono Elísio, della Visitatoria “San Callisto Caravario” di Timor Est (TLS). Sono nato a Baguia, Timor Est, il 17 agosto 1997. Nella mia famiglia siamo sei figli: ho due sorelle e tre fratelli, e io sono il quarto. Sono molto grato a Dio per avermi benedetto con genitori timorati di Dio. Quando avevo due anni sono stato adottato dai miei zii, ero l’unico figlio per loro. Sono stato toccato dalla fede della testimonianza di vita. Quando studiavo al liceo salesiano, sono stato attratto dallo stile di vita dei salesiani. Per questo ho deciso di entrare nella Congregazione Salesiana. Quest’anno è il mio ultimo anno di tirocinio.
Cosa ti ha ispirato a scegliere di diventare missionario?
Durante la mia formazione, dall’aspirantato al post-noviziato, ho avuto una grande opportunità perché ho vissuto con i missionari nel mio Paese. La loro vita è stata di grande ispirazione, soprattutto lo sono state le loro qualità come l’umiltà, la laboriosità e la generosità nell’aiutare gli altri. Essere missionari è una vocazione, ma Dio si serve di queste persone comuni per compiere la sua volontà. La vita di testimonianza dei missionari nel mio Paese mi ha ispirato a diventare missionario fin dal noviziato. Nel post-noviziato ho parlato con il mio Direttore e ho iniziato a unirmi al gruppo “Cagliero 11” per frequentare regolarmente la formazione missionaria.
Sei felice del luogo in cui stai andando? Hai paure o preoccupazioni riguardo al nuovo luogo, alla cultura e alla gente?
Nel tirocinio ho continuato a discernere sulla mia vocazione missionaria e, con il permesso del mio DIAM, il Delegato Ispettoriale per l’Animazione Missionaria, ho scritto la mia lettera di candidatura al Rettor Maggiore. Alla fine, hanno deciso di inviarmi in un Paese dell’Europa dell’Est, la Romania, appartenente all’Ispettoria salesiana dell’Italia Nord Est (INE). Questo Paese ha la sua diversità culturale e i suoi limiti, ma sono felice di far parte del suo popolo.
Come hanno reagito i membri della tua famiglia, gli amici e i confratelli quando hai parlato loro della tua vocazione missionaria?
La mia famiglia, soprattutto mio padre, non è d’accordo con la mia decisione, ma gli ho sempre detto che “questo è ciò che Dio mi chiama a fare”. Prego ogni giorno per lui, affinché Dio apra il suo cuore ad accogliere e comprendere ciò che ho deciso.
Quali sono i tuoi piani e sogni per la tua vita missionaria?
Spero di riuscire a portare avanti nella mia vita e nella mia terra di missione le virtù dei missionari che mi hanno ispirato, specialmente per diffondere i valori del Vangelo.
Hai in mente qualche modello di grande missionario di cui vorresti seguire lo stile di vita?
Tutti i missionari del mio Paese sono unici e le loro vite sono stimolanti: per questo voglio seguire le loro virtù, come l’umiltà, la laboriosità e la generosità nell’aiutare gli altri nella mia terra di missione.
Qual è il tuo messaggio ai giovani riguardo alla scelta e alla vocazione missionaria?
Per coloro che vogliono diventare missionari, soprattutto per i miei confratelli della mia Visitatoria d’origine: non preoccupatevi di dire “sì” alla chiamata di Dio a essere missionari! Ricordate che “quando diamo di più, riceveremo di più”.