Sul numero più recente di Friuli Artigiano è stato pubblicato un ampio articolo che racconta il modello educativo del Centro di Formazione Professionale Bearzi di Udine, ispirato al carisma di San Giovanni Bosco.
Il servizio mette in evidenza come il CFP Bearzi sia una “casa che accoglie” e un luogo in cui i giovani trovano un ambiente educativo capace di valorizzare la loro “intelligenza delle mani”, cioè quelle attitudini pratiche e manuali sempre più richieste dal mondo del lavoro.
Nell’intervista, il direttore Giulio Amaro sottolinea che il CFP offre percorsi triennali per ottenere una qualifica professionale, con la possibilità di proseguire fino al diploma e, se lo studente lo desidera, anche verso l’università. I settori formativi spaziano dal meccanico industriale al meccanico dei veicoli a motore, dall’elettrico all’informatica, fino all’automotive. Centrale è l’approccio laboratoriale: già dal primo anno gli studenti lavorano “sul campo”, sperimentando concretamente ciò che apprendono.
Un aspetto decisivo è anche la forte connessione con il mondo dell’artigianato e dell’industria: i tirocini e le esperienze in azienda rafforzano le competenze e spesso aprono concrete opportunità occupazionali. Ogni anno circa 200 ragazzi trovano lavoro in imprese del territorio grazie al contatto diretto avvenuto durante i percorsi di stage.
Il legame con Confartigianato, storico e molto stretto, si rinnova anche attraverso la partecipazione ai campionati dei mestieri WorldSkills, dove quest’anno un allievo del Bearzi si è classificato primo a livello nazionale nella categoria saldocarpenteria. Un risultato che è motivo di orgoglio non solo per lo studente, ma per l’intera scuola e per la rete di docenti e aziende che collaborano con essa.
L’articolo si conclude con un ringraziamento al presidente di Confartigianato Udine, Graziano Tilatti, per il sostegno costante offerto a una realtà che, come il CFP Bearzi, continua a formare nuove generazioni di giovani professionisti e cittadini.
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