Nel comunicato ufficiale diramato a tutte le comunità salesiane dell'ispettoria, l'ispettore don Igino ricorda che : "siamo all’interno di una storia dinamica che ci chiede di compiere delle scelte, di avere la capacità di osare e di discernere i segni dei tempi per continuare a operare nel Nord Est Italia, in Romania e in Moldavia con il cuore, la passione e la dedizione di Don Bosco".
Dopo l’affidamento di Bardolino (VR) alla gestione laicale sotto la responsabilità ispettoriale (CG24, n.181b). "Siamo ora dinanzi ad una scelta analoga che riguarda la casa salesiana di Mezzano, opera che si distingue nella valle per essere l’unica scuola cattolica. Negli anni sono tanti i ragazzi che qui hanno incontrato don Bosco, anche attraverso la pastorale giovanile territoriale vissuta, ad esempio, attraverso il Grest. Vi è inoltre un bel servizio di ospitalità per gruppi formativi di ragazzi e giovani. Ora compiamo un passo di futuro che avviene nell’anno in cui celebriamo il bicentenario del Sogno dei nove anni di Giovanni Bosco a testimonianza che con don Bosco e come don Bosco vogliamo continuare a sognare. Questo ridisegno si inserisce all’interno del già ampio coinvolgimento dei laici nella missione salesiana e della riflessione che stiamo compiendo a riguardo del ridimensionamento e ridisegno dell’Ispettoria.
Il discernimento sul futuro dell’opera è iniziato già a gennaio 2022 ed è continuato con fatica ma nel desiderio di trovare strade di futuro, nonostante alcuni dati problematici conosciuti, in primis il calo demografico. Nel novembre e dicembre 2023, abbiamo preso atto che le sfide ci sono - afferma don Igino- ma che i sogni messi in campo sono in grado di affrontarle. E così, a fronte di un discernimento che faceva fatica ad approdare a rive sicure, è emersa la possibilità dell’affidamento laicale.
Le principali figure che lavorano nell’opera, alcuni exallievi e genitori, hanno formato un gruppo che sta lavorando per il futuro della casa salesiana. Contestualmente vi è stata la disponibilità di Agostino Pradel, exallievo e attualmente fiduciario del Dirigente scolastico ovvero referente di plesso per la Scuola Statale della valle, a ricoprire il ruolo di direttore dell’opera salesiana e preside della scuola. Cogliamo in questo passo una scelta vocazionale, una risposta ad una precisa chiamata di Don Bosco.
La decisione dell’affidamento laicale prevede che l’opera salesiana rimanga tale nella sua missione, nei suoi settori e che continui ad essere a tutti gli effetti una delle opere dell’Ispettoria INE. La comunità salesiana verrà sospesa con il 16 agosto 2024. Successivamente inizierà l’affidamento ai laici e l’opera vedrà come direttore Agostino Pradel. Questa casa salesiana avrà un salesiano, Delegato dell’Ispettore, che farà parte del Consiglio dell’opera e che accompagnerà il cammino dei vari tavoli di animazione e governo.
"Continua, quindi, in modo risoluto, la presenza di Don Bosco in questo territorio a noi caro con la stessa forza di prima grazie ad una forma diversa, nuova, che poggia sulla convinzione che “ciascun battezzato è un soggetto attivo di evangelizzazione” e che “la nuova evangelizzazione deve implicare un nuovo protagonismo di ciascuno dei battezzati”. È una nuova “forma” per la “forza” del nostro carisma, per il bene dei giovani più bisognosi di questo territorio. Ha scritto il Rettor Maggiore nella Strenna 2024: “Senza sogni non c’è vita. Per gli esseri umani, per tutti noi, sognare significa proiettarsi, avere un ideale, un senso nella vita. La peggiore povertà dei giovani è impedire loro di sognare, privarli dei propri sogni o imporre loro sogni inventati. Ognuno di noi è un sogno di Dio”. Con don Bosco sogniamo di dare futuro all’opera di Mezzano, sogniamo di poter continuare ad incontrare i giovani per far scoprire loro che la vita ha un senso se è donata, sogniamo di poter continuare ad essere strumenti dell’amore per quanti sono a digiuno del suo amore. Desidero di cuore ringraziare tutti quei confratelli che, lungo il corso degli anni, si sono spesi con generosità nell’opera di Mezzano per formare l’attuale Comunità Educativo Pastorale. Allo stesso tempo ringrazio quanti, salesiani e laici, hanno contribuito a questo discernimento. San Giovanni Bosco ci aiuti a continuare la bella storia salesiana che in questa valle è un vero tesoro per tante generazioni passate e che continuerà ad esserlo per tante generazioni future", conclude don Igino nel suo comunicato ufficiale.